L’intervento di addominoplastica viene eseguito per eliminare l’eccedenza di tegumento (cute e tessuto adiposo sottocutaneo) che può produrre alcuni evidenti inestetismi, quali pieghe e ondulazioni della pelle, o addirittura, nei casi più accentuati, un vero e proprio grembiule che ricopre la regione pubica. Esso consiste nell’asportazione dell’eccesso di pelle e conferisce all’addome un aspetto più gradevole e naturale. Possono essere eliminati i disturbi presenti nei casi più accentuati, quali la dermatite, che spesso si verifica a livello delle pieghe inguinali, e la difficoltà nei movimenti o nella scelta degli indumenti. All’asportazione della cute può essere associata, quando opportuna, quella del tessuto adiposo in eccesso, mediante tecnica di lipoaspirazione. Nel caso coesista l’allontanamento (diastasi) dei muscoli retti (i muscoli a forma di nastro estesi dall’arcata costale al pube) può essere eseguita la loro sutura sulla linea mediana ed eventualmente il loro rinforzo mediante il posizionamento di una rete. Qualora siano presenti delle ernie causate da cedimenti della parete addominale, devono essere riparate nel corso dell’intervento di addominoplastica. In questi casi può rendersi necessario l’impianto di una rete di contenzione che ricostituisce la continuità della parete addominale. Alla prominenza dell’addome può contribuire: - uno scarso tono muscolare che non può essere cor retto chirurgicamente ma, in caso, almeno parzialmente recuperato con una specifica attività fisica. Ai fini della definizione dei possibili risultati ottenibili, la programmazione dell’intervento deve tenere conto di tale fattore. In altri termini la presenza di uno scarso tono muscolare impedisce di garantire, con l’intervento, un “addome piatto”; - un’eccessiva adiposità e/o distensione dei visceri migliorabili solamente con la dieta.
Dott. Mario Gazzabin
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